TIM e Vodafone: Come disabilitare gli sms a pagamento

 

disabilitare sms e servizi a pagamento TIM e Vodafone

 

Molti non lo sanno e molti come me, nonostante aver disattivato il servizio in tempo, hanno ricevuto questi messaggi a pagamento: “Ho chiamato alle 22.12 del 20/07/14. Informazione del servizio CHIAMAMI di Vodafone“.

Ebbene si, dal 21 luglio 2014, Vodafone fa pagare 6 centesimi al giorno se si utilizza questo servizio (beh… se il telefono è spento, assenza segnale o altro…il servizio si attiva). Conti alla mano sono per vodafone: €1,80 al mese circa €22 all’anno che mi sembra una sottile quanto inutile tassa. Dal lato di TIM invece il servizio costa € 1,90 ogni quattro mesi. Per la serie: machissene…per pochi spiccioli non muoio mica. OK…ma moltiplicateli per milioni di utenti e vediamo che quelle ridicole somme diventano milioni di euro che Noi Italiani “regaliamo” a queste grandi società.

Che fare? La risposta è semplice: DISATTIVARE immediatamente il servizio di avviso.

Disattivare per tante ragioni. Colossi di telefonia mobile che spendono milioni di euro l’anno per pubblicità offline, tv e internet non possono e non devono pretendere questo ridicolo pagamento dai loro utilizzatori (Wind e Tre al momento sono fuori da questa festa).

Per disattivare il servizio Ti dicono di chiamare numeri gratuiti, con voci robotizzate e poi premere una serie di tasti per disabilitare il servizio. Beh io l’ho fatto in tempo (17 luglio 2014) e puntualmente il servizio è rimasto attivo.

Consiglio: Chiamare direttamente il 190 (vodafone) o il 119 (TIM), arrivare alla voce “Assistenza” e parlare direttamente con un operatore, il quale gentilmente disattiverà tutti i servizi di messaggi a pagamento.

Anche le associazioni dei consumatori stanno alzando la voce e si stanno mobilitando per capire cosa c’è sotto questo cambiamento e puntano il dito al fatto che i due gestori se la son presa comodamente nell’avvisare i propri utenti.

Quindi carissimi utenti, non vi dico di tener sott’occhio i consumi, ma attenti perché alcuni gestori vi attivano, senza il Vostro volere, offerte che la prima settimana sono gratuite e poi diventano a pagamento.